lunedì 5 dicembre 2011

Delitti contro l'ambiente, la parola agli avvocati

28/1/2011 - In occasione dell'Apertura dell'Anno giudiziario la parola agli avvocati che sostengono il WWF nei tribunali di tutta Italia, contro gli scempi ambientali: guarda le video-interviste
  • Dei delitti e delle pene contro l’ambiente”: si potrebbe intitolare così, in coincidenza con l’apertura ufficiale dell’Anno giudiziario, il bilancio diffuso dal WWF sull’attività del proprio settore legale (attivo da oltre 20 anni) contro i crimini ambientali, un’attività costante a servizio della società civile i cui  numeri  denunciano come i delitti contro ambiente e salute  in Italia siano all’ordine del giorno provocando un vero e proprio “danno alla nazione, vera misura dei delitti” per continuare a citare Cesare Beccaria.

    Dal 1986 ad oggi sono oltre 300 gli avvocati che, almeno una volta, si sono battuti insieme al WWF contro l’illegalità ambientale in oltre 2.000 giudizi (250 le udienze solo nel 2010 in ambito penale e amministrativo) in cui l’associazione ha preso parte:
  • Contro industrie inquinanti, 
  • Contro Enti locali colpevoli di violazioni in materia di caccia
  • Verso privati per salvare l’integrità dei boschi o dei fiumi 
  • Ricorsi per conto di cittadini o associazioni locali contro inquinamenti o espansione di cave, 
  • Ricorsi contro progetti deturpanti per il paesaggio o abusivi 
  • Opposizioni o ricorsi contro progetti di grandi opere prive di Valutazione di Impatto Ambientale 
  • Costituzione di parte civile contro incendiari o bracconieri 
  • Contro industrie ricomprese negli elenchi dei siti da bonificare colpevoli di inquinamenti illeciti e altri gravi reati ambientali. 
GLI AVVOCATI DEL PANDA: Guarda le video-interviste

Il primo eco-avvocato, Alessio Petretti di Roma

L'avv. Vanessa Ranieri, Presidente WWF Lazio

L’attività degli eco-avvocati conferma una realtà drammatica: il numero delle violazioni in materia di tutela ambientale, salute e sicurezza dei lavoratori e dei cittadini è altissimo (uno ogni 43 minuti – dato del Ministero dell’Ambiente nel 2010) e sono state oltre 250 le udienze alle quali hanno presenziato gli   avvocati del WWF nel solo 2010. Questo vuol dire che ogni giorno in un’aula di Tribunale italiano prende la parola un avvocato del Panda per difendere l’ambiente e che in un anno sono oltre 1.000 le ore di impegno che complessivamente questi validi professionisti dedicano, a nome del WWF, alla tutela di un territorio purtroppo sempre più considerato solo come fonte di lucrosi ed illeciti guadagni e che ha visto l’infiltrazione della criminalità organizzata all’interno di molte attività illecite. In questo momento il WWF è presente ed è parte attiva in oltre 300 processi tuttora pendenti, un grande sforzo a difesa degli interessi della collettività attuato anche con l’aiuto degli avvocati e delle migliaia di sostenitori.

L'avvocato Spinelli, da 10 anni impegnato nella difesa dell'ambiente in Calabria 

“In occasione dell’inaugurazione dell’Anno Giudiziario vogliamo sottolineare come il ruolo della Magistratura sia fondamentale per dare una corretta lettura e applicazione di norme troppo spesso travisate da inquinatori senza scrupoli e da una parte dell’amministrazione non sufficientemente preparata sull’importanza della tutela dell’ambiente – ha dichiaratoStefano Leoni, Presidente del WWF Italia -  La magistratura svolge quel ruolo fondamentale di ‘grande saggio’ che non solo sanziona ma indirizza correttamente l’azione della società che può incidere sul patrimonio naturale e la salute dei cittadini ed è quindi importantissimo anche avere un buon esercito di avvocati che oltre a rappresentare in giudizio queste istanze sappiano trasmettere questa saggezza anche al di fuori delle aule dei Tribunali”.

L'avvocato Ceruti, in Veneto: ha seguito il processo per la centrale di Porto Tolle


L'avvocato Poli in Sardegna: ha iniziato come obiettore di coscienza
La richiesta WWF: i delitti contro l'ambiente nel Codice Penale
Nonostante nelle ultime quattro legislature siano state elaborate numerose e condivisibili proposte di legge per l’introduzione nel Codice penale di “Disposizioni in materia di delitti contro l’ambiente”, firmate e presentate “trasversalmente” da parlamentari di diversi schieramenti  politici, queste (inspiegabilmente) non sono state  mai discusse  in Parlamento.
L'avv. Antonio de Feo, PresidenteWWF Puglia    L'avvocato Rizza, Presidente WWF Sicilia




martedì 4 ottobre 2011

Eco avvocati per la green economy


Per aiutare gli imprenditori nella fase di start up


Eco avvocati per la Green Economy


Nel settore della green economy stanno crescendo una serie di figure professionali che aiutano gli imprenditori soprattutto nella fase di start-up dei progetti. Tra queste ci sono in particolare gli "eco-avvocati", specializzati esclusivamente in tematiche di diritto ambientale, che si occupano di tutte quelle richieste a cui non possono far fronte gli studi legali tradizionali. In Italia non ce ne sono molti, sebbene queste figure siano considerate importanti in quanto offrono assistenza in caso di sanzioni, avvio di progetti di fotovoltaico ed eolico, ma anche battaglie contro l'inquinamento e gli ogm.


Tra gli studi che si occupano di tematiche ambientali c'è P&S Ecoavvocati di Milano, una moderna"Law firm" nella quale, come spiega l'avvocato Vincenzo Solenne "si cerca soprattutto di fare 'network' per fornire il miglior servizio possibile ai clienti", fornendo l'assistenza di un commercialista in sede e stabilendo rapporti importanti con altre figure professionali, come gli ingegneri per l'ambiente e il territorio, direttamente coinvolte nella realizzazione dei progetti.


sabato 30 luglio 2011

Avvocati: da quello 'eco' all'animalista, le tante facce di una professione

In una società in mutamento, i legali si specializzano sempre di più: da quelli scesi in campo per tutelare l'ambiente, a chi lotta per i diritti di Fido e dei clochard. E ancora, c'è chi difende gli alimenti dalle frodi, e il tutore della buona musica.


Dal principe del Foro che si batte per i diritti degli animali, a quello che scende in campo in difesa dell'ambiente, dichiarando guerra ad inquinamento e rifiuti tossici. Fino al legale paladino dei cibi e dell'alimentazione sana, esperto nella verifica della provenienza degli alimenti e in cerca di frodi, ormai aumentate dagli scambi comunitari. E ancora, c'è chi si è dato alla musica, tutelando talenti esordienti e professionisti. Essere avvocati oggi non è come un tempo, quando chi sceglieva la professione, si cimentava a fare un pò tutto. Dalle cause di separazione e divorzio alla difesa di rapinatori e assassini.

Oggi, in una società in continua evoluzione, le frontiere di questo mestiere si sono estese su terreni una volta impensabili. Ma partiamo dagli avvocati con il pallino per Fido, che hanno scelto di difenderlo dai maltrattamenti e dai soprusi di cui spesso è vittima. Tra i paladini dei 4 zampe e del pianeta animale c'è l'avvocato Valerio Uliana, di Pisa, che sul suo sito Internet spiega come la necessità di tutelare la vita animale nella società è sorta nel 1641 con la prima testimonianza di diritto nel Massachussettes che afferma che nessun uomo puo' esercitare alcuna tirannia o crudeltà verso di loro.

Durante l'ultimo secolo scienziati, umanisti, giuristi, zoofili, sociologi e politici sono stati sollecitati ad affrontare il problema della tutela degli animali dando vita alla Dichiarazione Universale dei Diritti dell'Animale il 15 ottobre 1978 nella sede dell'Unesco a Parigi. La Dichiarazione non ha valore giuridico-legislativo, si fa notare, ma su esso sono state fondate numerose disposizioni che confermano i diritti degli amici pelosi. Poi la legge 189 del 2004, che ha previsto, in caso di maltrattamento agli animali, la pena della reclusione fino a un anno e multe fino a 15mila euro. Ecco che l'avvocato Uliana tutela i diritti dei 4 zampe per ottenere il risarcimento del danno arrecato all'animale e relativi rimborsi spese veterinarie oltre alla difesa in sede civile; in particolare, in sede penale si batte per i delitti contro il sentimento dei pelosi.

Poi ci sono i paladini dell'ambiente, alle prese con inquinamento, biodiversità e disastri ecologici. Sempre più attenti al rispetto della sostenibilità e orientati a un mondo sempre più 'rinnovabile'. Sono gli 'eco-avvocati', e c'è addirittura il team specializzato P & S Ecoavvocati, che ha la sua vetrina su Internet. I legali dallo spirito 'verde' forniscono consulenza a importanti enti pubblici e privati e ad associazioni dedicate alla tutela ambientale. Dalla difesa delle acque, del suolo e delle aree protette, all'inquinamento atmosferico, acustico, elettromagnetico e luminoso, dalla bonifica dei siti contaminati agli Ogm e le biotecnologie. Ma anche consigli preziosi in tema di certificazioni energetiche, rifiuti e imballaggi, danno all'ambiente, trasporto di merci pericolose, tutela della flora e della fauna.

Consulenza, ma soprattutto difesa nei procedimenti di fronte all'autorità amministrativa e giudiziaria. Anche il campo agroalimentare ha i suoi specialisti, intenti a verificare la provenienza dei cibi e le condizioni igieniche, scrutando se nascondono frodi. A partire da quelle sanitarie, quando un alimento adulterato, guasto, avvelenato o contraffatto attenta alla salute pubblica. Fino alla frode commerciale, quando si ledono i diritti contrattuali e patrimoniali del consumatore. Il record delle infrazioni tra i prodotti, secondo le ultime statistiche, spetta senz'altro al riso, con il 29,2 per cento dei campioni esaminati irregolari, seguito da latte e formaggi (fuori norma il 18,8 per cento dei campioni), dalle conserve vegetali (16,8 per cento), da liquori e distillati (13,6 per cento), dal miele (12,9 per cento), dagli oli d'oliva (10,1 per cento) e da quelli di semi (9,5 per cento), da vino, mosti e aceti (9,1 per cento), da sfarinati e paste (8,1 per cento).

Gli avvocati che si occupano di quest'area sono spesso alle prese con l'etichettatura dei prodotti e la verifica degli 'Ogm free', tutela del Made in Italy, origine e provenienza dei prodotti, e ancora, attività di consulenza per le aziende del settore alimentare con particolare riguardo allo studio, alla preparazione ed all'attuazione del sistema HACCP (autocontrollo), alla verifica di etichettatura, presentazione e pubblicità dei prodotti alimentari. E ancora, c'è chi ha trovato la sua strada tutelando la musica a 360 gradi: dai talenti esordienti e spesso senza esperienza, ai musicisti professionisti, con consulenze legali e contrattuali specializzate.

Tra di loro c'è Giovanni D'Ammassa, che con una larga esperienza nel campo del diritto d'autore, ha dato vita a Note legali, associazione italiana per l'insegnamento e lo studio del diritto della musica. In questa branca del diritto si offre anche servizio di consulenza contrattuale e legale specializzate, e difesa anche nei casi di plagio e diffamazione. Se ne occupa l'avvocato Alberto Maria Gallotti, associato con i colleghi Luigi e Diego Santamaria, con lo Studio di Londra SM&B (sito in Bradwick street) e lo Studio Manatt di Los Angeles, che oltre a essere ferrato sulla proprietà intellettuale (diritto d'autore e know how), cura l'assistenza a produzioni e coproduzioni cine televisive, e ha affrontato casi di plagio, diffamazione, contrattualistica internazionale e software infringements.

E infine, i legali della Fapav, scesi in campo per combattere tutte le forme di illecita duplicazione di opere cinematografiche e audiovisive, con finalità di tutela dei propri associati e dell'intero settore audiovisivo e dei dischi ottici. Per qualcuno invece, la professione è un'autentica missione, senza alcuno scopo economico: è il caso degli avvocati di strada, i principi del Foro scesi in campo per tutelare gartuitamente i clochard, chi ha perso lavoro e casa, i nuovi poveri. Da Milano a Palermo, questa schiera di difensori, soccorre i senza tetto, assistendoli nelle cause che li coinvolgono. La povertà del resto non è più una caratteristica da Terzo Mondo, ma riguarda sempre più famiglie e cittadini italiani. 


sabato 2 luglio 2011

Eco-legale: ora c’è anche l’avvocato delle cause green

Il settore della green economy si arricchisce di una nuova figura professionale che non mancherà di suscitare curiosità e stupore: si tratta dell’eco-legale, un vero e proprio professionista della giurisprudenza specializzato nelle tematiche didiritto ambientale e nella gestione di richieste e cause attinenti che i normali studi legali non riescono a gestire. Gli eco-avvocati, infatti, possono risolvere situazioni difficili in merito a sanzioni, avvio di progetti fotovoltaici, eolici e possono dire la loro nelle battaglie contro l’inquinamento e gli Ogm.
Il lato green della legge spinge, dunque, ad attrezzarsi adeguatamente per affrontare la questione ambientale in modo completo, efficace, efficiente, muovendosi con dimestichezza fra le norme e le interpretazioni del diritto ambientale, e le innumerevoli prassi che costellano la sua pratica applicazione.
Sul sito www.naturagiuridica.it, ad esempio, è possibile farsi un’idea più precisa delle funzioni che i giuristi ambientali sono in grado di espletare in fatto di green lex.
-          sostenibilità amministrativa: in quest’ottica, il Giurista ambientale svolge l’importante funzione di sostegno dell’attività amministrativa-burocratica delle aziende e della pubblica amministrazione, che spesso si trovano in difficoltà nella gestione della complessa e scoordinata normativa ambientale, a causa della mancanza delle approfondite competenze specialistiche, indispensabili per far fronte ai continui mutamenti della disciplina;
-          sostenibilità economica: attraverso una consulenza ambientale specifica, volta all’analisi del caso concreto, il Giurista ambientale offre un servizio che si pone in funzione preventiva dei numerosi, lunghi, macchinosi, incerti e costosi procedimenti giudiziali, causati – nella maggioranza dei casi – proprio dalla non corretta applicazione delle disposizioni in materia, frutto dell’inadeguatezza dei mezzi e del personale a disposizione e della mancanza del necessario e costante aggiornamento, che solo un esperto del settore, il Giurista ambientale, è in grado di offrire;
-          Grazie alla sua professionalità e sua qualificata esperienza nel settore, il Giurista ambientale ha il compito di promuovere la cultura della “sostenibilità ambientale“, non solo dal punto di vista tecnico-didattico-teorico, ma anche da quello operativo (progettazione e sviluppo di programmi di sostenibilità ambientale; promozione di strumenti eco-compatibili ed eco-sostenibili).

mercoledì 8 giugno 2011

Nucleare, Consulta all'unanimità: via libera al referendum, nuovo quesito ammissibile

Decisione dopo tre ore di camera di consiglio, respinte
le argomentazioni di Palazzo Chigi. Il 12 e 13 giugno alle urne



ROMA - La Corte costituzionale ha dato il via libera all'unanimità al nuovo quesito sul nucleare, così come riformulato dalla Cassazione dopo le modifiche introdotte dalla legge "omnibus". La decisione è stata presa dai giudici dopo aver ascoltato stamattina i legali delle parti in camera di consiglio. Le motivazioni della decisione, scritte dal giudice Giuseppe Tesauro, saranno depositate in giornata.

La decisione dei giudici costituzionali, riuniti da questa mattina dalle 9.30 in camera di consiglio, è stata dunque molto rapida, così come aveva promesso ieri il nuovo presidente della Corte costituzionale, Alfonso Quaranta, che aveva anche anticipato un suo personale punto di vista, ritenendo che la Consulta non avesse il potere di bloccare un referendum. La seduta della camera di consiglio è durata complessivamente poco più di tre ore. La prima ora ha riguardato l'audizione delle parti: al palazzo della Consulta erano intervenuti il costituzionalista Alessandro Pace per Italia dei valori, l'avvocato Gianluigi Pellegrino per il Partito democratico, l'avvocato dello Stato Maurizio Fiorilli su invito del governo, nonché rappresentati legali dell'associazione ambientalista Wwf-Italia e del movimento ecologista Fare Ambiente, i primi "ad adiuvandum", l'ultimo "ad opponendum'. Quella di oggi è la prima decisione presa dalla Consulta dopo la nomina di Quaranta.

Agli elettori che andranno alle urne domenica 12 e lunedì 13 giugno saranno dunque consegnate quattro schede: oltre alle due relative all'acqua pubblica e a quella sul legittimo impedimento, anche la scheda riguardante "L'abrogazione delle nuove norme che consentono la produzione nel territorio nazionale di energia elettrica nucleare".

Respinte le argomentazioni della presidenza del Consiglio. A chiedere alla Corte costituzionale di dichiarare inammissibile il quesito referendario sul nucleare riformulato con ordinanza dalla Cassazione lo scorso 30 maggio era stata l'Avvocatura dello Stato su input della presidenza del Consiglio. La Cassazione aveva trasferito il quesito dalle vecchie norme del Dl del 2008 contenente le norme per lo sviluppo economico all'articolo 5 commi 1 e 8 del Dl Omnibus che aveva stabilito la moratoria di un anno al programma atomico. Secondo il vice avvocato generale dello Stato, Maurizio Fiorilli, il quesito andava dichiarato inammissibile perché le nuove norme «non parlano di nuclearè» e perché la natura del referendum «non avrebbe più carattere abrogativo ma piuttosto consultivo se non propositivo». Argomentazioni respinte oggi all'unanimità dalla Consulta che, accogliendo la richiesta avanzata da Pd, Idv e comitati referendari, ha confermato la consultazione in programma il 12 e 13 giugno.

Bersani: posizione ambigua del governo. «Ben prima del Giappone abbiamo detto che la scelta del governo sul nucleare era assurda sotto ogni profilo. Ora la posizione ambigua del governo deve essere spazzata via dagli italiani». Così il segretario del Pd, Pier Luigi Bersani, risponde a chi lo interpella sul referendum sul nucleare confermato oggi dalla Corte Costituzionale. «La Consulta non si commenta - aggiunge Bersani - il problema adesso è andare tutti a votare».


Fonte

mercoledì 25 maggio 2011

Delitti contro l'ambiente, la parola agli avvocati

  • Dei delitti e delle pene contro l’ambiente”: si potrebbe intitolare così, in coincidenza con l’apertura ufficiale dell’Anno giudiziario, il bilancio diffuso dal WWF sull’attività del proprio settore legale (attivo da oltre 20 anni) contro i crimini ambientali, un’attività costante a servizio della società civile i cui  numeri  denunciano come i delitti contro ambiente e salute  in Italia siano all’ordine del giorno provocando un vero e proprio “danno alla nazione, vera misura dei delitti” per continuare a citare Cesare Beccaria.

    Dal 1986 ad oggi sono oltre 300 gli avvocati che, almeno una volta, si sono battuti insieme al WWF contro l’illegalità ambientale in oltre 2.000 giudizi (250 le udienze solo nel 2010 in ambito penale e amministrativo) in cui l’associazione ha preso parte:
  • Contro industrie inquinanti, 
  • Contro Enti locali colpevoli di violazioni in materia di caccia
  • Verso privati per salvare l’integrità dei boschi o dei fiumi 
  • Ricorsi per conto di cittadini o associazioni locali contro inquinamenti o espansione di cave, 
  • Ricorsi contro progetti deturpanti per il paesaggio o abusivi 
  • Opposizioni o ricorsi contro progetti di grandi opere prive di Valutazione di Impatto Ambientale 
  • Costituzione di parte civile contro incendiari o bracconieri 
  • Contro industrie ricomprese negli elenchi dei siti da bonificare colpevoli di inquinamenti illeciti e altri gravi reati ambientali. 
GLI AVVOCATI DEL PANDA: Guarda le video-interviste

Il primo eco-avvocato, Alessio Petretti di Roma               L'avv. Vanessa Ranieri, Presidente WWF Lazio

L’attività degli eco-avvocati conferma una realtà drammatica: il numero delle violazioni in materia di tutela ambientale, salute e sicurezza dei lavoratori e dei cittadini è altissimo (uno ogni 43 minuti – dato del Ministero dell’Ambiente nel 2010) e sono state oltre 250 le udienze alle quali hanno presenziato gli   avvocati del WWF nel solo 2010. Questo vuol dire che ogni giorno in un’aula di Tribunale italiano prende la parola un avvocato del Panda per difendere l’ambiente e che in un anno sono oltre 1.000 le ore di impegno che complessivamente questi validi professionisti dedicano, a nome del WWF, alla tutela di un territorio purtroppo sempre più considerato solo come fonte di lucrosi ed illeciti guadagni e che ha visto l’infiltrazione della criminalità organizzata all’interno di molte attività illecite. In questo momento il WWF è presente ed è parte attiva in oltre 300 processi tuttora pendenti, un grande sforzo a difesa degli interessi della collettività attuato anche con l’aiuto degli avvocati e delle migliaia di sostenitori.

L'avvocato Spinelli, da 10 anni impegnato nella difesa dell'ambiente in Calabria 


“In occasione dell’inaugurazione dell’Anno Giudiziario vogliamo sottolineare come il ruolo della Magistratura sia fondamentale per dare una corretta lettura e applicazione di norme troppo spesso travisate da inquinatori senza scrupoli e da una parte dell’amministrazione non sufficientemente preparata sull’importanza della tutela dell’ambiente – ha dichiaratoStefano Leoni, Presidente del WWF Italia -  La magistratura svolge quel ruolo fondamentale di ‘grande saggio’ che non solo sanziona ma indirizza correttamente l’azione della società che può incidere sul patrimonio naturale e la salute dei cittadini ed è quindi importantissimo anche avere un buon esercito di avvocati che oltre a rappresentare in giudizio queste istanze sappiano trasmettere questa saggezza anche al di fuori delle aule dei Tribunali”.

L'avvocato Ceruti, in Veneto: ha seguito il processo per la centrale di Porto Tolle


L'avvocato Poli in Sardegna: ha iniziato come obiettore di coscienza
La richiesta WWF: i delitti contro l'ambiente nel Codice Penale
Nonostante nelle ultime quattro legislature siano state elaborate numerose e condivisibili proposte di legge per l’introduzione nel Codice penale di “Disposizioni in materia di delitti contro l’ambiente”, firmate e presentate “trasversalmente” da parlamentari di diversi schieramenti  politici, queste (inspiegabilmente) non sono state  mai discusse  in Parlamento.
L'avv. Antonio de Feo, PresidenteWWF Puglia    L'avvocato Rizza, Presidente WWF Sicilia



lunedì 2 maggio 2011

Reati ambientali, in Italia scendono in campo 300 eco-avvocati

Reati ambientali: se ne registrano troppi in Italia per passare in sordina. Uno ogni 43 minuti, per l’esattezza. E le aule si affollano di difensori dell’ambiente, gli eco-avvocati che, insieme al mondo dell’associazionismo, combattono contro gli scempi perpetrati ai danni del nostro territorio. Dagli ecomostri alle discariche abusiveall’inquinamento acustico alla caccia di frodo, tante le battaglie che vedono coinvolto un vero e proprio esercito di toghe, oltre 300 ne ha contati il WWF al suo fianco.
Se ne parla in occasione dell’Apertura dell’Anno giudiziario, tempo di bilanci per il settore legale del WWF, attivo da oltre 20 anni contro i crimini ambientali e a tutela della salute pubblica.
Una vera e propria odissea giudiziaria se pensiamo che dal 1986 ad oggi si sono registrati oltre 2.000 giudizi, con 250 udienze solo nel 2010 in ambito penale e amministrativo.
Il WWF sottolinea come gli avvocati del Panda scendano in campo ogni giorno nelle aule dei Tribunali con oltre 1.000 ore di impegno complessivo,  e come in questo momento l’associazione
è presente ed è parte attiva in oltre 300 processi tuttora pendenti, un grande sforzo a difesa degli interessi della collettività attuato anche con l’aiuto degli avvocati e delle migliaia di sostenitori.


In occasione dell’inaugurazione dell’Anno Giudiziario si intenda sottolineare come il ruolo della Magistratura sia fondamentale per dare una corretta lettura e applicazione di norme troppo spesso travisate da inquinatori senza scrupoli e da una parte dell’amministrazione non sufficientemente preparata sull’importanza della tutela dell’ambiente.
Nel rapporto sull’illegalità ambientale diffuso dagli ambientalisti si evidenzia il ruolo cruciale delle intercettazioni definite strumento indispensabile per fermare gliinquinatori:
Eliminare questo strumento significa che molti eco-reati potrebbero non essere più scoperti. Il Wwf ha sott’occhio alcuni processi in cui lo strumento intercettazioni sta svolgendo un ruolo importante: quello sul commissariamentorifiuti in Campania, sull’inquinamento del petrolchimico di Priolo, contro le cave abusive nel salernitano (in cui sono imputati anche funzionari pubblici).
E ancora, nel documento si sottolinea l’importanza di inserire nel Codice penale la voceDelitti ambientali:
Ad oggi, infatti, le sanzioni previste dalle leggi di tutela dell’acqua, dell’aria, delsuolo, delle aree protette e della fauna, (a parte rare eccezioni come il traffico di rifiuti) sono esclusivamente di natura contravvenzionale (secondo la classificazione del ’39 del codice penale).






Fonte 

mercoledì 20 aprile 2011

I nuovi lavori green

AUDITOR AMBIENTALE
L’auditor è la figura professionale che, all’interno dell’azienda, dovrebbe creare più posti di lavoro. Sarà quindi un ispettore che avrà il compito di verificare l’ottemperanza di tutte le disposizioni comunitarie applicate ai processi d’impresa. Nella grande industria egli sarà responsabile di un team di persone: le sue competenze, oltre che tecniche e legali, saranno anche manageriali.
Formazione. Per diventare auditor è necessario avere una competenza approfondita delle tecniche di auditing, ma anche dalle normative dei regolamenti ambientali e delle certificazioni. Corsi specifici vengono organizzati dalle università, come per esempio il master in Management delle imprese di servizi energetici e ambientali, ma anche dalle scuole Emas presenti nelle principali province italiane.

BIOINGEGNERE
Le biotecnologie stanno avendo uno sviluppo sempre maggiore in tutta Europa, con applicazioni a livello industriale nei settori più diversi, dal packaging alimentare e farmaceutico, alla produzione di bottiglie, componentistica auto o fibre tessili totalmente bio. Centri di eccellenza sono presenti anche in Italia e la ricerca di figure specializzate è in crescita: sono necessari in particolare bioingegneri, che abbiano competenze di ingegneria industriale e di alcuni processi generalmente insegnati nell’ambito dell’ingegneria biomedica.
Formazione. È una professione totalmente nuova per la quale non è previsto ancora un percorso formativo ad hoc. I tradizionali corsi di laurea in bioingegneria si concentrano soprattutto nel campo medico, ma alcune università, tra cui Padova hanno attivato all’interno della facoltà dei corsi dedicati proprio allo studio di materiali industriali biocompatibili. È possibile trovare percorsi di studio adatti, per esempio, anche nei Politecnici di Milano e Torino e all’Università dell’Aquila.

CERTIFICATORE ENERGETICO
Il certificatore energetico è un professionista accreditato, laureato, in grado effettuare una diagnosi energetica dell’edificio e produrre un attestato di certificazione eventualmente utile a fini fiscali, per il rogito di un immobile o per l’edificazione di una nuova costruzione. La legge che impone la certificazione energetica sugli edifici all’atto della compravendita ha aperto la strada a questa nuova professione. Al momento non è possibile quantificare quanti certificatori esistono in Italia, ma 9.000 sono solo in Lombardia, dove esiste un albo apposito
Formazione. I requisiti minimi dipendono dalla legislazione regionale: in genere è necessario avere almeno un diploma o una laurea di primo livello, meglio se in ingegneria, ed è necessario aver frequentato un corso abilitativo, come quelli organizzati dal Cened. In alcune regioni è iscritto ad un apposito albo dei certificatori.

DIALOGATORE PER L’AMBIENTE/ DISASTER MANAGER
E’ un professionista altamente qualificato che lavora all’interno della Protezione Civile e può anche essere consulente esterno: insomma è colui che cerca di “difenderci” contro le calamità naturali (inondazioni, dissesto idrogeologico, incendi e terremoti che colpiscono la nostra penisola). Il responsabile di pianificazione a difesa del suolo è un tecnico altamente professionale, ingegnere o geologo, che progetta e pianifica la cura del territorio (pulizia del bosco, percorsi di riforestazione, pulizia acque nostrane, terremoti).
Formazione. Le prime figure di disaster manager italiani furono formate dalla Protezione Civile a partire dal 1995/96. Oggi questi corsi vengono organizzati nelle singole regioni. Per un calendario completo è possibile consultare il sito dell’associazione italiana distaster manager.

ENERGY MANAGER
Il consulente energetico è colui che propone un uso intelligente dell’energia a famiglie e imprese. Per legge, gli energy manager lavorano nelle grandi industrie o presso enti pubblici e privati, ma in futuro essi saranno a disposizione di piccole e medie imprese e degli utenti per un utilizzo più nazionale dell’energia. Il profilo professionale di questo specialista è quindi quello di un tecnico con una laurea in ingegneria o in architettura.
Formazione. Per diventare energy manager è necessario essere inseriti in un apposito elenco curato e gestito dalla FIRE per incarico del Ministero delle Attività produttive. Master specifici per preparare a questa professione vengono organizzati dalle università nelle facoltà di economia, ma anche Fire ed Enea offrono corsi di aggiornamento.

FOTOVOLTAICO
Grazie agli incentivi del conto energia, anche in Italia si stanno diffondendo gli impianti fotovoltaici e, secondo i dati Wwf, nel solare fotovoltaico il Paese offre 1.700 posti di lavoro, ma con un trend in crescita (basta pensare che in Germania sono oltre 23mila). Spazio ai progettatori, in gran parte ingegneri meccanici riconvertiti, agli installatori e ai manager: nel settore sono necessari professionisti con competenze che spaziano dall’analisi, studio e progettazione dei sistemi fotovoltaici alla gestione e manutenzione degli impianti. Le università, per esempio Roma Tor Vergata, hanno attivato specifici master in ingegneria del fotovoltaico.
Formazione. Corsi avanzati di installazione vengono organizzati da associazioni come Kyoto Club, mentre per la progettazione sono gli ordini regionali degli ingegneri a offrire corsi di aggiornamento per i propri iscritti che vogliono specializzarsi nel settore.

INSTALLATORE
Che si tratti di impianti fotovoltaici o di pannelli solari, i tecnici più richiesti dal mercato del lavoro sono gli installatori. Spesso si tratta di ingegneri e tecnici con competenze nell’ambito dell’energia rinnovabile che adattano le proprie conoscenze di base per la progettazione e l’installazione di impianti solari termici o fotovoltaici. Con lo sviluppo del settore, però, sono nati professionisti già specializzati nel ramo delle rinnovabili. Diversi i percorsi: gli installatori di impianti fotovoltaici provengono in genere da un’esperienza come impiantista nel ramo dell’energia elettrica, mentre la progettazione è seguita da ingegneri o architetti.
Formazione. Corsi avanzati di installazione vengono organizzati dalle associazioni o dalle imprese più grandi per i propri addetti, mentre per la progettazione sono gli ordini regionali degli ingegneri e degli architetti a offrire corsi di aggiornamento per i propri iscritti che vogliono specializzarsi nel settore.

AVVOCATO GREENN
Anche gli avvocati sono diventati verdi. Non esiste ancora una formazione specifica, ma per chi, dopo la laurea in giurisprudenza e l’abilitazione, si specializza come eco-avvocato, il lavoro non manca. Richiesti da enti e aziende il giurista esperto in legislazione verde permette di orientarsi tra le leggi sull’ambiente, sempre più rigide e restrittive. Sono soprattutto gli impianti chimici e petrolchimici ad avvalersi della consulenza, ma anche le pubbliche amministrazioni. Gli studi legali più grandi dedicano un professionista specializzato anche alle imprese che vogliono allargare il proprio business ai settori dell’innovazione sia in Italia che all’estero, grazie a competenze sulla legislazione internazionale. Molte università hanno attivato Master di specializzazione su tematiche relative al diritto ambientale e permettono ad un neo laureato di trovare velocemente un proprio ramo di attività ancora poco battuto, con retribuzioni che partono dai 20mila euro lordi l’anno.

MANAGER VERDI
Come liberi professionisti o in un team di esperti gestiti dalle società di consulenza, i manager verdi sono molto richiesti dalle aziende per far fronte ai problemi di risparmio energetico, certificazione e sostenibilità ambientale. Si tratta di esperti dell’ambiente, con conoscenze nel settore delle energie rinnovabili, degli aspetti regolatori e normativi. Seguono tutti i settori dell’azienda, dall’acquisto alla certificazione, fino al marketing e alla strategia d’impresa per diffondere anche tra i dipendenti la cultura verde. La retribuzione, in una grande azienda, può arrivare fino ai 90 mila euro lordi all’anno.

ORGANIZZATORE DI EVENTI
Tutte le professioni si possono rinnovare con un’anima ecocompatibile: gli organizzatori di eventi non fanno eccezione e si stanno sviluppando agenzie in grado di garantire un convegno, ma anche un matrimonio, a basso impatto. L’idea è quella di utilizzare materiale riciclato per i documenti cartacei, offrire buffet a base di prodotti a chilometri zero, dare in omaggio cartelle in tessuto o altri oggetti altamente biodegradabili. Un modo originale per reinventare una professione che, negli ultimi anni, ha sofferto di una forte concorrenza.

PROGETTISTA VERDE
Fino ad oggi i progettisti di aree verdi erano specializzati in giardini zen o all’italiana, in base al gusto dei clienti. Oggi anche in questo settore il basso impatto è diventata la regola e l’architettura naturale, come viene definita, richiede sempre più spesso il coinvolgimento di queste figure professionali per realizzare ambienti in cui la struttura edilizia e lo spazio verde sono sempre più integrati. Giardini che tornano ad essere anche orti, seguendo l’esempio della first lady Michelle Obama, che ha fatto da apri pista, seguita a ruota dalla regina d’Inghilterra. Il progettista è in genere un architetto ed è una figura molto richiesta anche dagli enti locali per la gestione degli spazi verdi e dei giardini.

QUALITY MANAGER
È un professionista che, attraverso le proprie consulenze, riorganizza le attività aziendali, le ottimizza e consente di raggiungere la certificazione di qualità e quella ambientale. Un riconoscimento dell’Uni (Ente Nazionale Italiano di Unificazione) che diventa anche un marchio per i prodotti o per l’azienda: le imprese che spontaneamente decidono di osservare le norme ISO 14001 si sottopongono alla valutazione di un soggetto certificatore esterno, che verifica periodicamente il rispetto delle norme ambientali relative agli scarichi, alle emissioni, ai rifiuti. Il Quality Management imposta un sistema ambientale e una gestione della qualità che rispetti la normativa.

RIFIUTI
La riduzione e gestione dei rifiuti è un problema ad ampio raggio che offre spazio per numerose attività. Nel settore dell’imballaggio, per esempio, sono richiesti chimici e bioingegneri capaci di portare avanti la ricerca per ottenere materiali ecocompatibili al 100%, come le bioplastiche. Sul fronte dello smaltimento, invece, sono richieste figure tecniche.
Formazione. All’Università di Siena è nato un master in Geotecnologie ambientali che forma professionisti in grado di progettare e gestire gli impianti di smaltimento dei rifiuti, la bonifica di siti contaminati, valutando l’analisi del rischio e valutazione dell’impatto ambientale.

TOUR OPERATOR
Sempre più turisti sensibili verso la natura e il paesaggio, i luoghi a rischio di contaminazione, un rapporto stretto con il mondo verde. E i tour operator si adeguano affidandosi a professionisti preparati come guide naturalistiche, qualcosa in più rispetto alla tradizionale guida turistica ma diversa anche dalla guida alpina. Il suo compito è di accompagnare gruppi o singoli alla scoperta delle meraviglie ambientali attraverso nuovi itinerari: può essere richiesta la laurea in biologia o scienze naturali o simili, ma sono fondamentali discrete conoscenze di botanica, geologia e zoologia.

UNIVERSITA’
Corsi di laurea e master si adeguano, anche se lentamente, al mercato del lavoro e offrono percorsi formativi ad hoc per le professioni verdi. Oltre alle tradizionali scienze naturali e biologia, anche ingegneria, architettura e scienze della comunicazione prevedono corsi di laurea dedicati all’ambiente. I master, in particolare, uniscono questioni normative e ambientali, puntando soprattutto sulle problematiche di interesse di amministrazioni ed enti pubblici. Anche il ramo dell’economia si tinge di verde, con master dedicati a temi strategici per le imprese quali i cambiamenti climatici, le fonti rinnovabili e la finanza legata all’ambiente.

VALUTAZIONE IMPATTO AMBIENTALE
Non c’è mattone che possa essere posato senza la valutazione di impatto ambientale, uno strumento che permette di individuare, descrivere e valutare gli effetti dell’attuazione o meno di un determinato progetto. I tecnici in grado di preparare questo tipo di documentazione sono in genere diplomati o laureati e hanno completato la loro formazione attraverso percorsi interdisciplinari, così da essere aggiornati sia sulle evoluzioni normative a livello locale, nazionale e comunitario in tema di valutazione di impatto ambientale, che sul piano tecnico-scientifico. Lavorano come liberi professionisti o all’interno delle aziende.
L’attenzione sempre più diffusa verso una coscienza ecologica ha trasformato questa figura professionale che oggi si trova a svolgere, soprattutto nei grandi parchi, le mansioni del manager oltre a quelle dello studioso di scienze naturali. Accanto alla difesa del patrimonio zoologico e naturale locale, deve avere la capacità di gestire e coordinare il personale, oltre a pianificare le attività del parco naturale, anche in relazione con progetti di sviluppo turistico ed educativo.

venerdì 4 febbraio 2011

La carica dei 300 eco avvocati per l'ambiente

Sono 300 e sono forti, anzi fortissimi e agguerriti. Sono i legali che ogni giorno si battono contro discariche abusive, fiumi inquinati, e cemento che dilaga. Sono gli avvocati al fianco del Wwf Italia, 300 quasi uno al giorno per oltre 1.000 ore di lavoro l’anno a servizio della società civile, 250 udienze nel 2010 per difendere salute e ambiente. 
Le loro storie e il loro impegno si può trovare sul  sito  www.wwf,.it  “La parola all’avvocato”: racconti di ordinaria lotta all’illegalità ambientale raccontate dai protagonisti e la mappa  delle azioni contro l’illegalità ambientale in Italia
I dati raccolti dall'associazione vanno dal 1986 a oggi:  illegalità ambientale in oltre 2.000 giudizi in cui il Wwf ha preso parte. Da Nord a Sud contro industrie inquinanti, enti locali colpevoli di violazioni in materia di caccia, contro privati per salvare l’integrità dei boschi o dei fiumi, ricorsi per conto di cittadini o associazioni locali contro inquinamenti  o espansione di cave, ricorsi contro progetti deturpanti per il paesaggio o abusivi, opposizioni o ricorsi contro progetti di grande opere prive di Valutazione di Impatto Ambientale, costituzione di parte civile contro incendiari o bracconieri, e infine contro industrie ricomprese negli elenchi dei siti da bonificare colpevoli di inquinamenti illeciti e altri gravi reati ambientali.

Il numero delle violazioni in materia di tutela ambientale, salute e sicurezza dei lavoratori e dei cittadini è altissimo (uno ogni 43 minuti – dato del Ministero dell’Ambiente nel 2010) e, pur consapevoli che i processi seguiti direttamente dal Wwf siano solamente  una goccia nell’oceano, sono state oltre 250 le udienze alle quali hanno presenziato gli   avvocati del WWF nel solo 2010. Questo vuol dire che ogni giorno in un’aula di Tribunale italiano prende la parola un avvocato del Panda per difendere l’ambiente e che in un anno sono oltre 1000 le ore di impegno che complessivamente questi validi professionisti dedicano, a nome del Wwf, alla tutela di un territorio purtroppo sempre più considerato solo come fonte di lucrosi ed illeciti guadagni e che ha visto l’infiltrazione della criminalità organizzata all’interno di molte attività illecite. In questo momento il Wwf è presente ed è parte attiva in oltre 300 processi tuttora pendenti, un grande sforzo a difesa degli interessi della collettività attuato anche con l’aiuto degli avvocati e delle migliaia di sostenitori.

Anche nei casi di reati ambientali le  intercettazioni sono uno strumento indispensabile per fermare i crimini ambientali: sono numerosissimi i casi di importanti  processi per grandi inquinamenti  industriali,  traffici di rifiuti e sostanze pericolose, scempi territoriali come  cave  abusive, cementificazioni illegali che sono nati a seguito di pazienti e lunghe indagini svolte anche attraverso le intercettazioni. Se si togliesse questo strumento ai magistrati molti dei reati cosiddetti “ambientali”  non potrebbero essere più scoperti, in primis tutti quelli sul traffico illegale di rifiuti, una delle piaghe del nostro paese. Il WWF ha sott’occhio alcuni processi in cui lo strumento intercettazioni sta svolgendo un ruolo importante; quello sul commissariamento rifiuti in Campania, sull’inquinamento del petrolchimico di Priolo, contro le cave abusive nel salernitano (in cui sono imputati anche funzionari pubblici)
Molti e gravi reati ambientali nascono non da un evento diretto (ed esempio  l’industria che scarica sostanze inquinanti in un fiume), ma da reati fiscali o   amministrativi  (falsi documenti, autorizzazioni illegali, corruzioni di pubblici amministratori, truffe ).  Spesso quindi  gli inquirenti riescono a scoprire   casi gravi  di inquinamento attraverso  intercettazioni svolte su pubblici amministratori per reati cosiddetti “minori”. Infine, e questi sono i casi più gravi, si spunterebbero  anche  molte armi investigative per la lotta alle “ecomafie”, spesso coinvolta in molti crimini ambientali e spesso  gli “ecomafiosi”  ed i loro complici vengono  scoperti attraverso  indagini compiute su altri  fatti non direttamente collegati. In altre parole:  difficilmente oggi un’indagine nasce ipotizzando da subito il reato di associazione mafiosa. È più frequente che da un caso di estorsione, incendio, minacce si arrivi alla contestazione del più grave reato associativo,  dietro al qual spesso si nascondono i grandi traffici di rifiuti, le speculazioni selvagge e le mille  e sempre più sofisticate maniere che i “criminali ambientali” escogitano per lucrare a danno dell’ambiente  e della  salute .

“L’attività degli avvocati che lavorano al nostro fianco da oltre 20 anni è la ‘cartina tornasole’ di quanto l’illegalità in campo ambientale sia diffusa e costante “ - ha dichiarato Patrizia Fantilli, responsabile Ufficio legale - legislativo del WWF Italia -  Il contrasto al crimine ambientale che svolgiamo grazie alla loro opera qualificata è l’unico strumento di cui disponiamo ma le ‘armi’ a loro disposizione sono ancora ‘spuntate’. E’ urgente  inserire nel Codice penale la voce ‘Delitti ambientali’. Ad oggi, infatti, le sanzioni previste dalle leggi di tutela dell’acqua, dell’aria,  del suolo, delle aree protette e della fauna, (a parte rare eccezioni come il traffico di rifiuti) sono esclusivamente di natura ‘contravvenzionale’ (secondo la classificazione del’39 del codice penale). Sostanzialmente sono forme di reato punite con sanzioni più ‘leggere’ rispetto ai ‘reati-delitti’. Quindi il sistema sanzionatorio per le  leggi di tutela ambientale costituisce il tallone d’Achille per cui in Italia gli illeciti ambientali  sono sempre più frequenti e gravi , pur producendo effetti devastanti sul territorio, sulla natura, sul paesaggio e sulla salute umana, rimangano sostanzialmente impuniti”.
 
Nonostante nelle ultime quattro legislature siano state elaborate numerose e condivisibili proposte di legge per l’introduzione nel Codice penale di “Disposizioni in materia di delitti contro l’ambiente”, firmate e presentate “trasversalmente” da parlamentari di diversi schieramenti  politici, queste (inspiegabilmente) non sono state  mai discusse  in Parlamento. Il  Wwf da oltre 15 anni  si batte per una riforma del codice penale con l’inserimento di una sezione dedicata ai “Delitti contro l’ambiente” e per l’attuazione concreta  di leggi europee, tra cui la “Direttivasulla tutela penale dell’ambiente”  (Direttiva 2008/99/CE) che prescrive a tutti Paesi europei un sistema di sanzioni efficaci  per  la prevenzione e la repressione dei  crimini ambientali e degli altri gravi reati a questi connessi e collegati con le criminalità organizzate  in tutto il territorio dell’Unione Europea.
 La rapida attuazione della Direttiva sulla Tutela penale dell’Ambiente quindi, non è solamente  un atto doveroso, di responsabilità e di civiltà da parte di ogni Stato membro dell’Unione Europea, ma  potrebbe  costituire  finalmente anche l’occasione per il Parlamento per riavviare la discussione delle numerose  proposte  di legge per l’introduzione  nel Codice Penale dei “delitti ambientali”, riforma avviata e rimasta inattuata da ormai oltre 15 anni .


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